Il Caos è la principale minaccia per l’Imperium dell’uomo e per gli abitanti dei Mortal Realms – tuttavia i Dark Gods e i loro servitori passano più tempo a darsi battaglia l’un l’altro piuttosto che ad assoggettare territori al loro dominio.

Ciò che molti etichettano come Caos, in realtà, non è altro che una coalizione di potenti esseri, ognuno con i propri obiettivi e priorità. Khorne, Tzeentch, Nurgle e Slaanesh combattono senza sosta per la propria supremazia fra i Realm of Chaos e il warp, sia schierando i loro soldati Demonici sia sfruttando complesse macchinazioni che comprendono una miriade di livelli multidimensionali.

I pedoni in queste battaglie sono i Demoni. Questi esseri infernali vengono partoriti dall’essenza stessa degli dei: riflettono desideri e aspirazioni dei loro padroni e, asserviti alla loro medesima natura, sono in costante conflitto gli uni con gli altri.

Molti Demoni non acquisiscono nomea per le loro gesta nelle battaglie contro i mortali, ma alla luce di quelle contro i Demoni di dei rivali. Un brillante esempio è Ull’zharr, un Bloodletter fra le schiere della Blood Legion di Rath’Ghar mentre imperversavano le Throb-land Wars fra Khorne e Slaanesh. Quando la sua legione venne presa in un’imboscata e intrappolata dalle Daemonettes, solo Ull’zharr ebbe la lungimiranza di sfuggire alla trappola. Dopodiché, falciò da solo dozzine e dozzine di nemici, versando cascate di sangue per Khorne prima di essere finalmente abbattuto.

Per ricompensarlo, il Dio del Sangue gli concesse di potersi battere negli Skullpits, dove riuscì a dimostrare la sua forza ascendendo al rango di Araldo. A Rath’Ghar e gli altri della sua Legione venne negato il diritto di essere riportati in vita e la loro essenza venne bandita alle fiamme di Hellbrass.

Alcune mosse nel Great Game sono più discrete – e qualche volta si ritorcono contro chi le compie. Fra tutte, una è la tentazione di Tzeentch ai danni di Skarbrand. Il Bloodthirster era un tempo una delle pedine più potenti di Khorne, una forza distruttiva senza alcun precedente in tutta l’esistenza – fino a che il Signore del Cambiamento non gli instillò l’idea che, con la sua forza, avrebbe potuto usurpare il trono del Dio del Sangue e prendere il suo posto. Skarbrand tentò e fallì: come punizione, ogni briciola di razionalità venne estirpata dal suo corpo, rendendolo un essere di pura e insensata rabbia, a cui non basta l’intera Realtà per placare la sua furia. Il che lo rende, se non altro, un’arma ancora più distruttiva – seppur imprevedibile – all’interno dell’arsenale di Khorne per il Great Game.

Alcuni Daemoni esistono esclusivamente per lottare con i propri simili nel Great Game, come Shalaxi Helbane, Custode di Segreti. Questo impareggiabile cacciatore bracca i migliori campioni degli dei rivali. Le prede preferite del Monarca della Caccia sono i Bloodthirster; il Demone è talmente devoto alla loro uccisione che si dice ignori ogni altro nemico per concentrarsi esclusivamente su di loro.

Helbane si è scontrato con Skarbrand per due volte, entrambe fronteggiando l’avversario mentre le forze dell’Ordine imperversavano attorno a loro. Entrambe le volte il nemico è stato costretto a interrompere il duello. Helbane aspetta impaziente una terza occasione per dimostrare al campione di Khorne la superiorità propria e di Slaanesh.

Mentre molte mosse nel Great Game vengono fatte entro i regni degli Dei, i loro conflitti spesso straripano nell’Imperium e nei Mortal Realms.

Dopo la caduta di Cadia e l’apertura del Great Rift, il Caos stava dilagando senza sosta per tutta la galassia. Schiere di Demoni e di cultisti spazzavano un mondo dopo l’altro ritagliandosi imperi su misura per ognuno. I servitori di Nurgle rivendicarono le Scourge Stars – scatenando l’ira gelosa di Tzeentch, che colse l’opportunità per muovere guerra al suo eterno rivale. Con arguzia, Tzeentch riportò a Khorne la notizia del nuovo impero del fratello, e il Dio del Sangue colpì. In questo modo prese avvio la Guerra nel Rift.

Le forze di Tzeentch si unirono velocemente al conflitto, costringendo Nurgle a ritirare i propri servitori da altre zone di guerra. La deliziosa carneficina attirò l’attenzione di Slaanesh e presto le Scourge Stars ospitarono uno scontro totale fra i Daemoni di tutti e quattro gli Dei del Caos, trasformando interi pianeti in mondi Daemonici. Lo scontro raggiunse una fine solo quando Tzeentch suggerì di tenere uno scontro in cui solo i campioni dovevano prendere parte per appianare la disputa – poi imbrogliò, facendo riprendere il Great Game in tutta la galassia.

Nei Mortal Realms, le forze del Caos vennero per molti anni tenute a bada dal pantheon di Sigmar. Quando esso si infranse, nulla poté più arrestare l’avanzata del Caos. Gli dei si riunirono un’unica volta per spartirsi i regni fra loro. Ma quando la fase di conquista fu finita, la delicata alleanza si ruppe e Khorne si rivoltò contro i suoi alleati, mentre le sue warband massacravano quelli che una volta erano stati compagni d’arme – solo per provare la loro devozione al Signore della Battaglia. Questa insensata lotta intestina continuò per anni oltre ogni previsione, fino al ritorno di Sigmar, quando emerse un nuovo nemico a cui il Caos dovette fare fronte comune: gli Stormcast Eternals.

Il Great Game è imperituro, fatto di flussi e riflussi che danno forma alla stessa natura del Caos, manifesto in ogni angolo della galassia e dei regni. Siamo curiosi di sapere quali siano i vostri conflitti fra servitori del Caos preferiti: fatecelo sapere sulle pagine Facebook Warhammer 40,000 e Warhammer Age of Sigmar – e se volete ricostruirle, date uno sguardo alla varietà di set Start Collecting! sui Daemoni dei quattro Dei del Caos.

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