Riunitevi, giovani. Versatevi un corno di idromele e lasciate questo umile Scaldo raccontare la saga del giovane re, Ragnar Blackmane. La sua storia cominciò quando l’Occhio del Lupo si illuminò con fierezza nel cielo e il mare ruggì per la furia del Kraken…

Da Giovane

Ragnar nacque nella tribù Thunderfist su Fenris. Già da piccolo, Ragnar mostrò grande potenzialità, e crebbe diventando un guerriero capace. Ma la sua abilità in battaglia sarebbe stata presto messa alla prova, quando una tribù rivale, i Grimskull, invase il suo villaggio e massacrò i Thunderfist mentre banchettavano, ignari del pericolo in mezzo a loro.

Dopo aver visto la morte di suo padre, Ragnar uccise molti Grimskull in un momento di rabbia e arrivò addirittura corpo a corpo con il loro campione, Strybjorn. Ragnar e Strybjorn si dimostrarono di pari abilità e ciascuno inflisse ferite mortali all’altro. Tuttavia, prima che morissero per le ferite, i due guerrieri vennero portati alla Fortezza dal Wolf Priest Ranek Icewalker, che aveva guardato il loro duello con interesse da lontano - il loro destino non era morire ma unirsi ai ranghi degli Sky Warriors di Allfather.

La Nascita di una Saga

Ragnar guadagnò il suo famoso epiteto durante la sua Prova di Morkai. Abbandonato a mille miglia dalla Fortezza, nudo e solo, Ragnar ha combattuto gli elementi spietati e gli infiniti pericoli del suo letale mondo d’origine nella sua missione di ritornare alla fortezza montana degli Space Wolves. Eppure il pericolo non è mai stato così grande se non quando un Lupo Blackmane aveva captato il suo odore…

Specie alfa letale dei Lupi di Fernris, i Blackmane sono di gran lunga i più impressionanti della loro razza, capaci di frantumare una barra di adamantio in un solo morso. Eppure, nonostante le apparentemente pochissime probabilità, Ragnar uccise la creatura spaventosa e prese la sua pelle per prevenire il freddo pungente. Quando finalmente ritornò alla Fortezza, ammantato nella nera e dura pelliccia di un Blackmane, nessuno potè negare che fosse destinato alla grandezza. Da quel giorno in poi, non fu più Ragnar Thunderfirst, ma Ragnar Blackmane.

La Lancia di Russ

Quando, come giovane Blood Claw, Ragnar accompagnò il suo Wolf Lord Berek Thunderfist* nel mondo di Garm, il suo destino divenne inevitabilmente legato alla Lancia di Russ - la fatidica arma forgiata dall’Allfather Stesso. Gli Space Wolves scoprirono che il Mago dei Thousand Sons, Madox, stava usando il potere della lancia per alimentare un rituale mortale che avrebbe evocato nel mondo dei vivi Magnus il Rosso. Ragnar si dimostrò determinante per impedire il piano di Madox, gettando la lancia attraverso il portale al Primarca Daemon. Nonostante quest’atto vide gli Space Wolves infine trionfare, la vittoria fu ottenuta al costo di una reliquia cara al Capitolo.

Anche se le avventure di Ragnar l’avrebbero visto rivendicare più avanti la Lancia di Russ,** egli venne mandato sulla Terra per servire tra i Frostfang mentre il clamore per le sue azioni diminuiva. I Wolfblades sono guardia d’onore del Casato Belisarius, nati da un antico patto stipulato tra Leman Russ e la Casato Navigator.

Durante il suo tempo lì, Ragnar salvò uno dei Navigator, Lady Gabriella, da una congiura ordita da un Casato rivale. Gli fu concessa Zannafreddo come ricompensa - una lama del freddo che era stata brandita da un campione dei Wolfblades per molte generazioni. Ragnar, da qui in poi, ha sempre portato in battaglia quest’arma potente.

Una rapida Ascesa

Poco dopo aver fatto ritorno al Capitolo, Ragnar venne promosso alla Wolf Guard di Berek Thunderfist direttamente dai Blood Claw - un privilegio eccezionalmente raro - quando massacrò il Capoguerra Orco Borzag Khan e la sua intera guardia del corpo Nobz da solo. Qualche anno dopo, quando Berek cadde in combattimento mortale contro un temibile campione di Khorne, Ghorox Bloodfist, Ragnar radunò la Wolf Guard al suo fianco e guidò la caccia all’assassino del loro Wolf Lord.

Non appena la morte del loro Wolf Lord venne vendicata, la Wolf Guard nominò all’unanimità Ragnar il successore di Berek Thunderfist, rendendolo il più giovane guerriero nella storia del Capitolo a diventare Jarl. La Grande Compagnia Thunderfist d’ora in avanti sarebbe stata nota come i Blackmane, e Ragnar scelse la testa di un lupo Blackmane come suo simbolo.

SVANGIR E ULFGIR

Non molto dopo essere stato eletto Jarl della Grande Compagnia, Ragnar incontrò una coppia di giovani lupi di Fenris mentre supervisionava un esercizio di allenamento vicino al Picco di Allfather. I due lupi erano gravemente feriti e doli, circondati dai corpi senza vita dei loro compagni di branco e dall’enorme Serpe di Ghiaccio che li aveva massacrati. Ragnar vide un po’ di sé nei giovani lupi, la cui determinazione senza paura li aveva visti sconfiggere la grande bestia e vendicare i loro simili caduti. Quando Ragnar tornò alla Fortezza, portò con sé i lupi, chiamandoli Swangir e Ulfgir, e li vide curati e guariti.

Swangir e Ulfgir accompagnarono Ragnar in tante campagne, ripagando la lealtà che aveva loro mostrato il Wolf Lord con la loro ferocia in battaglia e unendo i loro ululati al suo quando guidava la carica. Tuttavia, i campi di battaglia del quarantunesimo millennio sono posti brutali - i lupi compagni di Ragnar incontrarono degni sfidanti per il loro potere selvaggio e la loro astuzia contro gli Ork, durante la caccia del loro padrone per Ghazghkull Thraka. Anche se i feroci lupi uccisero ciascuno più di una dozzina di Ork, il Capoguerra in mega-armatura Urk ‘Eadkrumpa, li colpì con la sua enorme kela prima che Ragnar riuscisse a intervenire e a uccidere il torreggiante pelleverde.

Un Duello Fatidico

Ragnar ha comandato i Blackmane per qualche anno ora, e anche se non ha perso un briciolo della sua aggressività selvaggia da giovane, questa è stata temprata da esperienze fatte con difficoltà. Molti credono che Ragnar sia l’erede apparente di Logan Grinmar se il Great Wolf cadesse in battaglia. Tuttavia, il Giovane Re stava per incontrare finalmente la sua nemesi nell’infame Capoguerra Ork, Ghazghkull Thraka.

Dopo essere entrati a Krongar con coraggio e con solo una manciata dei suoi compagni guerrieri, Ragnar affrontò il gigante generale pelleverde in un testa a testa. Quando, nel clou del duello, Ghazghkull sollevò Ragnar in aria e cominciò a spremere la vita fuori dal Wolf Lord con la sua enorme e potente kela, sembrava tutto perduto. Tuttavia, con smorfie sofferenti, Ragnar riuscì a liberare il braccio armato e recise la mostruosa testa dell’Ork dalle sue spalle con Frostfang.

Sebbene la vita avesse quasi lasciato del tutto il suo corpo in conseguenza della battaglia, Ragnar fu salvato e rinato attraversando il Rubicon Primaris per tornare in vita. Però anche Ghazghkull era ritornato dalla morte, e ora è più pericoloso che mai. Senza paura come sempre, Ragnar ha ora fissato tra i suoi obiettivi ritornare a Krongar per finire la sua nemesi pelleverde una volta per tutte...

Nonostante gli sforzi migliori di Ghazghkull, la saga di Ragnar è lontana dalla fine.

* Inoltre, Berek era nominato “Thunderfist” non perché arrivava dalla stessa tribù di Fenris di Ragnar ma per la forza del suo braccio bionico - dopo che il suo arto originale era stato reciso in combattimento da nientepopodimenoche Khârn il Traditore.
** La lancia di Russ ora riposa sana e salva nell’armeria del Great Wolf.

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